COMUNICATO PUBBLICO dal MODULO COMUNEROS MAPUCHE del carcere di TEMUCO

“Noi prigionieri politici mapuche rinchiusi nel carcere di Temuco, salutiamo le nostre autorità tradizionali, pu lonko, pu machi, pu werken, pu kona, alle comunità in resistenza, e alla società consapevole e ribelle. Comunichiamo quanto segue:

Attualmente, los peñi (fratelli) José Arzola y Dago Queipul, portano avanti uno scioero della fame da 38 giorni (in data 28.9, sono 45 e attualmente sono entrambi ricoverati all’ospedale interculturale di Nueva Imperial in situazione critica). Il caso più drammatico è di Arzola, che non sta ingerendo alimenti nè liquidi, rischiando la sua vita. I fratelli con questa forma radicale di protesta, esigono la nullità del processo, con il quale furono condannati a più di 11 anni di carcere per Arzola e a 10 anni per Queipul, la pena più alta per un minorenne. I giudizi condannarono grazie alla presenza dei testimoni protetti e dei collaboratori della procura, che non considerò nemmeno le prove presentate dalla difesa. Situazione comune nei processi giudiziari contro chi osa partecipare alla giusta lotta di recuperazione territoriale. Al fianco di questa mobilitazione, si è aggiunta un nuovo sciopero della fame portata avanti dai peñi José Lienqueo, Axel Campos, Bastián Llaitul, Roberto Garling y Óscar Cañupán (caso repressivo chiamato Quilleco), che esigono la loro presenza in aula durante il processo che affronteranno nel mese di ottobre nella città di Los Angeles. Davanti a tale richiesta Gendarmeria (polizia penitenziaria) si è opposta, pretendendo che si svolga in maniera virtuale, violando in questa maniera una corretta difesa (a loro dire per motivi di sicurezza…).

(Comunichiamo di una nuova mobilitazione solidale: in data 22 settembre i fratelli Heraldo Norin, Jean Saez, Jerson Saez e Jhony Huenuil rinchiusi nel carcere di Temuco, hanno iniziato uno sciopero della fame in solidarietà a Dago Queipul e José Arzola).

Denunciamo anche la ingiusta condanna verso il fratello Alejandro Liguen, emessa dal Tribunale di Angol, condannandolo per l’omicidio del poliziotto della PDI (polizia investigativa) Luis Morales Balcázar, tentato omicidio di funzionari sempre della PDI e ricettazione. Tutto questo, omettendo le prove presentate dalla difesa e le dichiarazioni espresse dallo stesso Balcázar.

Tutto questo è una chiara offensiva giudiziaria contro il movimento autonomista mapuche, dove i tribunali di giustizia cileni sostengono gli interessi impresariali in Wallmapu.

Oggi come prigionieri politici mapuche, possiamo constatare sulla nostra pelle, l’offensiva del potere giudiziario il quale ha modificato leggi a sua misura per reprimere il movimento mapuche, e hanno alzato le pene in maniera drammatica contro chi lotta per difendere e recuperare il suo territorio. Oggi come modulo di prigionieri politici mapuche, sosteniamo i fratelli mobilitati per le loro giuste richieste, per chi oggi rischia la sua vita cercando di ottenere la presenza in aula, per i fratelli del caso repressivo chiamato Quilleco, e l’annullamento della condanna nel caso di Arzola e Queipul. Esprimiamo la nostra completa solidarietà al fratello Alejandro Liguen, ingiustamente condannato, alla sua famiglia e alla sua comunità.

Facciamo un’ampia chiamata a mobilitarsi e solidarizzare in maniera attiva con gli scioperi della fame in corso, sapendo che qualsiasi forma di protesta è valida contro i potenti.

Per l’unità nella lotta.

Libertà ai prigionieri politici in sciopero della fame, a tutti i prigionieri politici mapuche detenuti nelle prigioni di Angol, Lebu, Valdivia, Concepción e Temuco, e ai prigionieri politici sovversivi e anarchici”.

19 settembre 2025

Da noi tradotto e pubblicato in data 28 settembre. Gli aggiornamenti sono stati aggiunti da noi.